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Miodesopsie: le fastidiose “mosche volanti”

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Floaters o miodesopsie, sono corpi mobili che sono visibili su sfondi chiari, come il cielo in una giornata soleggiata.

Mosche volanti o miodesopsie

In una giornata particolarmente tersa o su uno sfondo molto chiaro, vi è mai capitato di veder viaggiare dei corpi di diversa forma, all’interno del vostro campo visivo? Questo fenomeno è molto comune, è definito come miodesopsie ma  viene chiamato anche “mosche volanti” o corpi mobili. Qual è la loro natura e quando ci si deve allarmare?

Cause delle mosche volanti

Le miodesopsie hanno origine nel corpo vitreo, un gel trasparente costituito da acqua e da fibre di collagene che mantiene la forma sferica del bulbo oculare. Quando le fibre di collagene iniziano a deteriorarsi si frammentano e “viaggiano” ( da qui il nome in inglese di “floaters“) all’interno del vitreo. Quando raggiungono la zona pupillare, a causa della loro trasparenza per la natura del gel vitreale, vengono percepiti sugli sfondi chiari, come il cielo in una giornata soleggiata, un foglio bianco o uno sfondo chiaro del pc. Le miodesopsie non hanno in genere una causa specifica, anche se sono frequenti nelle miopie elevate e nei soggetti dopo i 40 anni. La loro manifestazione è in genere poco pericolosa ma è consigliabile comunque effettuare una visita oculistica se si presentano con una frequenza maggiore o se incidono sulla qualità della visione. Qualora invece fossero accompagnate da flash o lampi improvvisi potrebbero essere legate a problemi retinici e diventa  necessario recarsi immediatamente dal medico oculista.

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2 commenti su “Miodesopsie: le fastidiose “mosche volanti”

  1. Sostanzialmente è proprio così.

    Se però entriamo più in profondità nelk’ argomento dobbiamo chiarire che oltre allo sfondo di osservazione (cielo, foglio bianco, una parete spoglia e chiara…) l’elemento che fa evidenziare maggiormente la problematica è la quantità di luce che investe l’occhio producendo miosi. Quando una “mosca volante” passa davanti ad un forame pupillare, con diametro ridotto, ne occupa una porzione importante diventa ben visinile perché viene proietta la sua ombra sulla retina. Poi la persona inizia a concentrarsi sul fenomeno e aumenta la sua ansia.
    CONSIGLI: cambiare la posizione dello sguardo indirizzandosi verso sfondi meno omogenei e ridurre la quantità di luce ambientale per consentire alla pupilla di aumentare il diametro del diaframma.

    1. Certamente. L’argomento non è stato sviscerato ampiamente perché è appannaggio del medico oculista, ma interessante è come il fattore psicologico possa diminuire il fastidio !
      Grazie per il Suo intervento !

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